Behind the absence

 

Progetto vincitore “Call for Entry 2014”

 

“La maggior parte dei giovani della mia generazione é cresciuta senza uno o entrambi i genitori. È triste che sin da bambini, dobbiamo accettare l’assenza come un male necessario.”

Ioana, 19 anni, entrambi i genitori vivono e lavorano in Italia.

Nella Repubblica Moldava, piccolo paese dell’Europa Orientale, circondata da Romania e Ucraina, oltre 100.000 bambini  e adolescenti crescono senza i loro genitori. Sono orfani sociali i cui padri e madri sono emigrati in cerca di un lavoro.

Secondo un recente rapporto della OIM (Organizzazione Internazionale per la Migrazione), il flusso migratorio coinvolge un quarto della popolazione in età lavorativa: mentre la maggior parte degli uomini moldavi emigrano verso Russia e Ucraina, la maggior parte delle donne migranti scelgono come loro destinazione l’Europa Occidentale, prevalentemente l’Italia,

Padri e madri, lasciano indietro le loro radici, la loro professione ed i loro parenti, spinti dalla speranza di garantire alla propria famiglia un futuro migliore.

La conseguenza silenziosa di questa migrazione massiva é che migliaia di bambini troppo piccoli per crescere da soli, vengono affidati a nonni spesso troppo anziani per compiere nuovamente il ruolo di genitore, o vengono cresciuti in orfanotrofi fatiscenti costruiti nel secolo scorso per ospitare gli orfani dalla seconda guerra mondiale.

Questo marcato flusso migratorio, é il risultato di due crisi strutturali: da un lato, la crisi di questo paese della ex Unione Sovietica,  che con un reddito pro capite di 150 euro al mese non è in grado di garantire alla propria popolazione i mezzi per sopravvivere; e d’altro canto la crisi di paesi europei come l’Italia e la Spagna, che con un continuo aumento dell’età media, un sistema economico che impone lavorare sino ad una età sempre più avanzata, e la mancanza di servizi sociali hanno sempre più bisogno di lavoratori stranieri che si occupino a tempo pieno dei loro bambini e dei loro anziani.

Se è vero che il denaro che gli emigrati mandano alle loro case di origine, generando circa 1 miliardo di dollari all’anno, è la forza trainante dell’economia moldava, l’altro lato della medaglia è una profonda lacerazione del suo tessuto sociale.

Lo scopo del mio progetto fotografico “Dietro l’assenza” è quello di aiutare a costruire una nuova  coscienza sulle conseguenze della migrazione in un paese in cui le istituzioni post-comuniste pur di mantenere un precario equilibrio economico, fanno della manodopera a basso costo il principale “prodotto di esportazione” dell’economia nazionale.

La Comprensione circa l’entità del problema dell’emigrazione e l’impatto negativo a lungo termine che può avere sullo sviluppo di un paese,  è essenziale per costruire nuove politiche sociali in grado di dare alle generazioni future la possibilità di emigrare in condizioni migliori ed in grado di offrire loro la possibilità di scegliere di rimanere nel proprio paese, senza dover rinunciare al proprio sviluppo personale ed economico.