“Lasciami guardare”

 

Fotografi ipovedenti nella città eterna

 

“Lasciami guardare”. Non c’è titolo più adatto di questo per descrivere l’esperienza vissuta da ciascuno quando spinti dal desiderio vogliamo fermarci a guardare qualcosa da cui siamo stati colpiti, sotto la pressione di un tempo tiranno che sembra non concedersi mai.

Tutti noi percorriamo i luoghi del quotidiano come dei forestieri frettolosi, spinti dalla impellente necessità di raggiungere la nostra destinazione senza darci la possibilità di fermarci a guardare.

Sei fotografi ipovedenti hanno chiesto alla loro inafferrabile e caotica città, Roma, proprio questo, di lasciarsi guardare.

Lo hanno chiesto con l’umiltà di colui che sa quanto sia necessario avere un tempo per poter mettere a fuoco e di quanto sia importante ascoltare e cogliere le diverse sfumature con cui una città si presenta a colui che improvvisamente decide di fermarsi.

Le fotografie raccolte in questo catalogo sono il risultato di questa richiesta ed hanno preso la luce grazie alla collaborazione dell’Associazione FermaImmagine con l’U.I.C.I. di Roma.

Qualcuno ha detto che una fotografia è in primo luogo uno spazio dove un pensiero trova dimora.

Queste fotografie mostrano una città come una dimora possibile, dove un quartiere diventa qualcosa di intimo, con un proprio ritmo che cambia continuamente, attraversato da voci, suoni, rumori, luci ed ombre, sagome e figure, odori delle botteghe, colpito dalla pioggia, dal vento, dove tante sono le tappe, alcune care e familiari altre sconosciute e cariche di mistero.

Il valore di queste opere sta nella capacità di mostrarci il riflesso di una città, che ci giunge come se fosse un’eco capace di evocare l’immaginario intimo di ciascuno, dove le forme assumono i tratti indistinti dell’onirico, dove quello che conta non è vedere ma guardare e mettersi in ascolto.