Emergency – When the others go away

Sala dei Notari – Piazza IV Novembre – h.  18-20

Ingresso libero

Intervengono

CARLA CASCIARI

Assessore Welfare e Istruzione Regione Umbria

PAOLO GROSSO

Anestesista, direttore del dipartimento di emergenza e urgenza e del dipartimento di anestesia e rianimazione del Policlinico di Monza, ha svolto numerose missioni per Emergency in Afghanistan, Iraq, Sierra Leone, Sudan, Libia e Cambogia. E’ membro della Medical Division – Board di Anestesiologia e Terapia Intensiva. In questo ruolo si occupa della formazione degli anaesthesia nurses dell’organizzazione e della gestione delle attività di Anestesia e Terapia Intensiva negli ospedali di Emergency.

SIMONE CERIO

Nato a Pescara nel 1983. Simone Cerio è un giovane reporter italiano rappresentato dall’agenzia di fotogiornalismo Parallelozero dal 2010, specializzato in fotografia documentaria e linguaggi multimediali, con cui realizza soprattutto progetti a lungo termine. Vincitore del Perugia Social Photo Fest 2014, collabora con importanti riviste nazionali ed internazionali. Ha esposto in Italia e all’estero.

Nella sua terza edizione il Perugia Social Photo Fest vuol dare voce e sostanza ad un tema quanto mai attuale, la resilienza intesa come capacità di sostenere il peso di situazioni avverse unita alla volontà di uscirne mai sconfitti ma addirittura rinforzati. La preziosa partecipazione di EMERGENCY  ci permette di portare all’attenzione del pubblico,  attraverso il racconto dei protagonisti,  la forza delle persone colpite dalla guerra di recuperare la propria dignità di individui grazie al sostegno medico e progettuale degli operatori impegnati nelle zone dei conflitti.

Resistere alle mutilazioni, alle perdite, al dolore ed avviare un nuovo cammino di vita, questo il percorso delle vittime; resistere alla fatica, ai disagi, ed accettare consapevolmente di mettere a disposizione se stessi e la propria professionalità, questo il percorso degli operatori di EMERGENCY.

Siamo certi che entrare in quel mondo, sospeso tra il quotidiano e l’inimmaginabile, permetterà a tutti noi di comprendere,  seppur solo in parte, quanto lo sforzo degli uni e degli altri attribuisca alla resilienza il suo più profondo significato quale condizione che amplifica la coesione dei membri di una comunità fortificando le risorse vitali di coloro che ne sono coinvolti. Per coltivare l’umanità bisogna essere legati agli altri esseri umani e riconoscerli.