“The Photo-Terapeutic diary: My body’s voice”

“E i miei giorni, come i tuoi, passavano, in attesa, chiusa in questa gabbia di disillusione. Isolata da tutto intorno a me, sentendo nient’altro che il vuoto dentro me stessa. Fedele alla mia paura, mentre le mie lacrime si trasformavano in disgusto. Volevo fuggire da te, Tristezza, volevo essere più forte di te, Follia. Ma cadevo, cadevo nelle tenebre, resa schiava dalle sue urla, che non smettevano mai di torturarmi …”