“Odd Days – I giorni dispari”

Ho incontrato Simona per la prima volta nell’estate del 2008. Era stata ricoverata a Palazzo Francisci a Todi, centro di riabilitazione per il trattamento dei disordini alimentari, a seguito di una forma molto grave di anoressia nervosa. Da quel primo giorno in cui la fotografai sono passati quasi dieci anni, e non ci siamo mai perse di vista.

Come Simona, tante ragazze hanno attraversato le stanze di Palazzo Francisci, de La Casa delle Farfalle di Portogruaro e del centro G. Gioia di Chiaromonte.

Le loro storie ci raccontano il lungo e difficile percorso di guarigione da un disturbo che coinvolge tutti gli aspetti più intimi della vita di una persona.

Per il loro legame con l’identità corporea, l’autostima e l’ossessione per l’apparenza che maschera disagi psichici e sociali più profondi, i disturbi del comportamento alimentare sono molto diffusi e rappresentano le contraddizioni del nostro tempo.

E’ complesso stimare il numero reale di persone affette da DCA, ma ciò che appare chiaro è che negli ultimi vent’anni ci sia una maggiore richiesta di centri terapeutici pubblici: ad oggi questo tipo di disturbi affligge anche ragazzi e uomini, oltre a fare la sua comparsa sempre più presto, persino in età prepuberale.

Secondo uno studio del Sisdca (2009), i disturbi alimentari sono la prima causa di morte per le donne italiane tra i 12 e i 25 anni.