“La donna media”

L’idea è che nessuno è perfetto a modo suo, dunque ciascuno ha qualcosa che gli altri non hanno, una sfasatura personale. Eppure stando insieme, si prendono in prestito gesti e tratti, stranezze, caratteristiche e sfumature nel modo di fare, presentarsi, pensare. Dunque può capitare che qualche nostra sfasatura venga intercettata da chi ci sta vicino. In qualche modo ci si può sintonizzare. Avevamo l’occasione di fotografare otto ragazze, un gruppo di amiche venute da noi perché le ritraessimo. Allora abbiamo fatto un tentativo. Dopo averle fotografate singolarmente, abbiamo iniziato a lavorare intorno a una sola immagine. Poi abbiamo sovrapposto i loro volti. Il risultato è questo: una sfocatura confonde limiti e lineamenti mentre evidenzia la verità di un volto che non esiste eppure è lì che ci osserva con uno sguardo profondo e affascinante. La donna media. Vederla emergere è stata un’emozione. Una sorta di magia che ti spinge a sperare di poterla davvero incontrare per strada e parlarci pur sapendo che resta un mistero.Abbiamo fatto la stessa cosa con otto uomini e la sensazione è sempre la stessa. Ecco, questa sovrapposizione di volti nudi, senza difese, aperti e liberi da pose, con i loro difetti e le loro particolarità, ha dato origine a un volto nuovo dove tutti si nascondono e ciascuno, nella propria bellezza, si rivela a noi e, insieme, a se stesso.