“Tres, tres, tres”

Alejandro, Alvaro e Jaime hanno 18 anni e sono tre fratelli affetti da autismo, una malattia neurologica  che colpisce circa 1 bambino su 166 in tutto il mondo. I sintomi sono molti e variegati e vanno da problemi con la comunicazione alla capacità di socializzazione, il che rende impossibile avere relazioni sociali normali. I loro genitori Noelia e Jaime, raccontano che dopo i 12 mesi  hanno cominciato a notare le prime differenze con gli altri bambini, non rispondevano quando li chiamavano e non mostravano interesse per le cose che di solito interessano ai bambini: un aereo nel cielo, un cane che abbaia, un dolce da mangiare.  Álvaro, il più piccolo, ha subito una lesione cerebrale ed è seguito da personale specializzato. I suoi fratelli, Alessandro e Jaime frequentano una classe speciale alle scuole superiori per permettergli una maggiore integrazione.  Alvaro e Jaime, gemelli monozigoti e Alejandro, gemello eterozigote, sono definiti ‘autistici saggi’ perché hanno delle competenze molto specifiche . Alejandro è chiamato ‘The Artist’ perchè era in grado, a partire dall’età di sei anni, di ricostruire i puzzle con oltre 1.000 pezzi. Alvaro, tiene sempre nelle sue mani qualcosa che lui chiama “invenzioni”, figure create da plastilina o oggetti come pettini, forbici, carta o qualcosa che gli piace. Jaime ha una grande memoria, è in grado di ricordare le date del calendario di anni passati e il giorno ed è il portavoce dei tre. Ora, compiuti 18 anni, Jaime dice: “comprerò una BMW bianca”. Ha atteso con impazienza l’arrivo di quest’età magica per realizzare i propri sogni: “andare ai Caraibi, andare a lavorare in fabbrica a Murciain con mia cugina Laura, imprecando …” licenza poetica per molti di coloro che hanno problemi di comunicazione e di linguaggio, come i bambini autistici che non conoscono la menzogna, il sarcasmo o l’offesa. Vivono in un isolato e ripetitivo mondo che non cambierà per tutta la loro vita.