“A girl called Melancholy – The story of depression”

Descrivere la depressione non è facile. È più che tristezza. È vuoto, disperazione, un luogo così profondo e oscuro che provare a spiegarlo a qualcuno che non l’ha provato può sembrare impossibile“. – Grant Megan

Questa serie di fotografie sono autoritratti concettuali ispirati dall’esperienza personale della depressione di Janelia.

Mould ha usato la sua fotografia artistica con lo scopo terapeutico di descrivere i sentimenti, o la loro mancanza, spesso vissuti da un individuo che soffre di depressione.

In tutta la serie, al personaggio manca sempre un volto e/o gli arti. Ci sono due ragioni per questo: in primo luogo per mostrare come un soggetto che soffre di depressione viva una vita incompleta, in secondo luogo per far si che chiunque soffra di una malattia mentale, come la depressione, possa identificarsi con il personaggio.

In queste fotografie, Mould usa colori vivaci e luminosi, anche se il personaggio è malinconico e depresso. Una contraddizione in sé.

Ma in questo modo Mould sottolinea il fatto che, nonostante la vita possa sembrare felice e normale a un estraneo, siamo davvero circondati da molte persone che soffrono in silenzio per malattie mentali come la depressione.

Attraverso la sua fotografia surreale e spesso descritta come “inquietante”, Mould vuole mostrare come ha vissuto la depressione e come, dopo un po’ di tempo, non si riesce più a riconoscere se stessi, i tratti della propria personalità, ecc. Ci si maschera di coraggio, mentre dentro ci si sente svuotati.

Janelia desidera dare voce a tutti coloro che possono relazionarsi con le sue fotografie, creando così consapevolezza su un argomento che spesso è biasimato fino a diventare vergognoso.

Attraverso questo processo, Janelia ha capito che quando una persona è depressa si sente molto isolata e senza speranza e vedere qualcun altro vivere la vita in un modo simile, fa sentire meno soli. In qualche modo dà speranza che possa esserci una via d’uscita.