“I delfini dormono con gli occhi aperti”

Gli zoo sono nati con intento divulgativo, per conoscere e capire razze animali altrimenti irraggiungibili. Mi chiedo oggi che senso abbia la vita di un animale, che nasce , cresce e muore in una gabbia dai confini stabiliti. Strana forma di intrattenimento per l’uomo o sottile pretesa di superiorità? Qualunque sia la motivazione sicuramente non giustifica l’esistenza di questi luoghi dove non si insegna altro che a disertare dalla compassione che ci rende esseri umani.  Un animale ridotto in piccoli spazi, senza le ricchezze legate al proprio ambiente, senza rapporti sociali propri della specie cui appartiene, può manifestare un malessere. Ho visitato sette zoo in Europa, quattro acquari e tre parchi a tema naturale. Movimenti standardizzati, tedio, automutilazione, questo ho visto.  Per nessuno di questi animali lo spettacolo finirà mai; sotto gli occhi distratti di chi cammina attraverso le gabbie di sbarre e vetri, aspettandosi di vedere un evento, per cui sia valsa la pena pagare un biglietto. Un Grande Fratello a pagamento.  Grande assurdità è poi la riproduzione (fotografica, scultorea, cartacea), sempre all’interno dei parchi, degli animali stessi.  Dove l’animale manca o è rintanato a sottrarsi dalle curiosità umane, ecco che subentra il pupazzo, la tazza, la statua granitica che dell’animale è rappresentazione. Una rappresentazione nella rappresentazione: chi è vivo sembra finto e chi è finto deve sembrare vivo.