“La fotografia mi cura, mi consola, mi coccola, mi guarisce”

Progetto vincitore “Call for Entry 2014”

Fotografo per rimettere insieme i pezzi.

La fotografia mi aiuta a dare un senso alle cose, a comprendere come funziono dall’interno, a vedere i miei sogni, i miei incubi, le mie ossessioni, le mie passioni e lacerazioni del tempo. Mi guardo, ricomponendomi sul monitor. Ho chiamato spesso questi progetti, progetti medicina, perchè è un modo di operare che mi cura, mi consola, mi coccola, mi guarisce. E’ come un sogno lucido, e l’inconscio si presta a non scappare. Si svincola dall’illusione dell’atto creativo per diventare un processo creativo. Queste immagini sono per me come processi di guarigione, nati dalla ricomposizione su un piano visuale dell’universo interiore e della complessità della mente, in chiave di racconto.

Avendone sperimentato io stessa i benefici (oggettivando un pensiero o un ricordo lo posso elaborare meglio) è seguita l’esigenza di trovare il modo di trasmettere anche agli altri il mio fare fotografia. E’ nata così l’idea di realizzare dei servizi fotografici che permettano anche ad altri di vedersi o ri-vedersi attraverso il mezzo fotografico. Tra le immagini proposte sono allegate alcuni creazioni nate da un servizio fotografico condiviso con mia sorella. Questi servizi fotografici sono delle esperienze creative condivise, dove, dopo una chiacchierata iniziale nella quale viene stabilita insieme una tematica da affrontare e interpretare in chiave fotografica, è seguita una sequenza di scatti e un lavoro personale di post produzione durante il quale le immagini vengono ricomposte in chiave narrativa. Il risultato sono delle immagini, nate dall’ incontro del mio sguardo con le parole del soggetto rappresentato (una sorta di “autoritratto relazionale”). Attraverso quest’esperienza mi è stato possibile comprendere che gli stessi benefici che io stessa sperimentavo, potevano essere condivisi attraverso l’azione del fotografare o del mettere insieme frammenti visivi della vita di altre persone, dando cosi la possibilità agli altri di raccontarsi fotograficamente, essendo soggetti dei propri racconti, oppure solo registi nella creazione di un racconto visuale che prende forma in una creazione fotografica.

Il mio compito, in quanto fotografa, è quello di diventare testimone di questo racconto, e attraverso la fotografia e le intuizioni che possono nascere, metterne insieme i pezzi, per poter riconsegnare la propria storia a chi mi ha fatto dono di raccontarmela. E’ un modo di fare fotografia fondato sullo scambio generoso, reciproco, di sé, dove fotografo e soggetto diventano collaboratori e co-creatori di quella che non è più solo un’immagine fotografica. E’ esperienza. Processo di crescita.