“The garden”

Da circa cinque anni mi occupo di documentare il disagio abitativo nella città di Roma, il che mi ha portato a esplorare in modo sempre più capillare quelle zone marginali e nascoste all’interno del territorio urbanizzato della città che, grazie alla loro natura liminale, sono cresciute a ridosso della speculazione edilizia. “Il giardino” è una di queste zone. In realtà si tratta di una piccola palude dell’Aniene, situata sotto un cavalcavia molto trafficato nella periferia est di Roma, una zona che nel tempo è stata sottoposta a vari tentativi di tutela ambientale per preservare la sua fauna specifica, e che poi – del tutto abbandonata – si è trovata a preservare altre forme di vita. È qui, infatti, dove è nata e cresciuta fino ai sei anni Angela insieme ai suoi genitori: Piero (siciliano) e Luba (russa) in una baracca nascosta sotto il cavalcavia. Il progetto ha cercato di documentare sia i luoghi e le atmosfere dove la bambina è vissuta, sia la mutata funzione di questa zona che non protegge più fagiani o gallinelle d’acqua ma coloro che in questo pezzo di terra hanno trovato un rifugio sicuro, nonché un’alternativa di vita quasi inimmaginabile per chi tutti i giorni passa in macchina sopra quel cavalcavia che separa il mondo visibile da quello invisibile.